Io (non) voglio andare a scuola ( classe 1G)

Venerdì 4 dicembre la nostra classe è andata al Teatro Modena per assistere allo spettacolo "Io (non) voglio andare a scuola". La rappresentazione era sia comica, sia drammatica. C'era un attore che narrava storie di ragazzi poveri, pronti a qualunque sacrificio pur di andare a scuola, messi a confronto con i video di ragazzi italiani che raccontavano i mille motivi per cui loro, invece, non vogliono andare a scuola. 
È stato uno spettacolo emozionante che ci ha fatto riflettere sulle diverse condizioni che nel mondo devono affrontare i bambini per andare a scuola. La storia più celebre e coinvolgente è quella di Malala, una ragazza afghana che ha combattuto per far sì che anche le bambine potessero andare a scuola e ha rischiato di morire per le sue idee.
A volte a scuola ci si annoia, è vero, ma il diritto allo studio deve essere garantito a tutti. Ci sono bambini nel mondo che camminano chilometri e chilometri per raggiungere la loro scuola, affrontano pericoli e avversità e sono felici di farlo. Noi abbiamo la possibilità di studiare facilmente è perciò diamo per scontato di poterlo fare, ma dobbiamo imparare a non dare nulla per scontato.
Spesso non consideriamo il fatto che  l’accesso all’istruzione  per molti rappresenta l’unica possibilità di riscatto da situazioni sociali difficili. 

Questo spettacolo si collega ai fatti di cronaca che raccontano di tanti giovani ragazzi poco più grande di noi che vogliono raggiungere l'Europa anche per poter studiare. È un loro diritto, lo dice la "Convezione dei diritti dei minori" riportata e commentata nel nostro libro di antologia.

A scuola abbiamo discusso dell'importanza dei diritti, grazie ai quali pur essendo tutti diversi siamo tutti uguali.
Dobbiamo poter studiare, ognuno rispetto alle proprie caratteristiche, possibilità  e desideri.
Non è una questione di carità o di bontà, è una questione di diritto!
W il diritto allo studio...per tutti!!!

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